Lettere

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Carissimo Eligio Fulli,
vengo a sapere, per caso, di una mostra di Vangelli a Perugia.
Di un amico si dovrebbe sapere tutto? Forse. Ma io non me la prendo: Antonio non ha di questi obblighi, e, all'amico che vede il giorno prima non dice del giorno dopo. Certo Antonio definirebbe questo mio lieve rimprovero molto carino, no, "caruccio" per poi subito aggiungere che se non mi ha informato, questo dipende solo dal fatto che tra lui e me "non c'è distanza" e che se non sono stato presente alla mostra, lo ero, viceversa, "nella distanza".
Così, il suo modo assurdo di avvicinare gli opposti, di coniugare l'infinitamente piccolo con l'infinitamente grande. di vestire abiti angelici con frequenti allusioni al diabolico, di parlare di Galassie come se parlasse del giardino sotto casa, fa sì che di lui tutto si giustifica, tutto finisce nel suo mare: un mare d'amore, di pietà per l'uomo nella sofferenza. Ma quest'uomo, ora lo voglio dire, è mio fratello.
Affettuosamente
Leopoldo Machina Grifeo